Riporto questo trafiletto tratto dal sito del giornale Repubblica...
Dopo 9 mesi finisce il sogno di Arenaways, la prima compagnia privata che ha tentato di rompere il monopolio delle Fs: la società molto probabilmente dovrà portare i libri in tribunale.
A togliere la terra da sotto i piedi al fondatore e amministratore delegato della società, Giuseppe Arena, sono stati i suoi compagni di avventura. Il consiglio di amministrazione, a maggioranza, ha deciso che si erano già persi troppi soldi.
Solo Arena si è opposto. Il treno che doveva portare un milione di passeggeri all'anno, sulla tratta Torino-Milano (che ad agosto rimarrà ferma) ne porta poche migliaia, colpa soprattutto, sostengono i viaggiatori, degli orari scomodi.
“Le istituzioni non si occupano di noi- tuona il fondatore- Ferrovie ci fa la guerra e i pendolari non ci scelgono: ma io sono un imprenditore, per me azienda e posti di lavoro vengono al primo posto.
A costo di rimetterci dei soldi”. E in questa vicenda ne sono già andati in fumo tanti, 10 milioni di euro solo per gli investimenti.
Tre volte i dodici soci hanno messo mano al portafoglio per risanare il capitale: l'ultima, un mese fa: tre milioni di euro.
Ma alla quarta richiesta hanno detto basta. "Era l'unica decisione possibile di fronte alla muraglia di ostacoli che ci siamo trovati ad affrontare e che non si sono risolti- spiega Claudio Sguazzini, presidente della società-
Il divieto di fermate intermedie tra Torino e Milano è ancora lì perchè l'ufficio del ministero non ha rivisto la sua decisione.
Il silenzio della Regione, l'ostruzionismo di Fs; non era più possibile mandare avanti un business che non fa utili.
Funziona solo il servizio dei treni per il mare. Ma non basta; l’alessandrino di origine siciliana Giuseppe Arena, un passato da capostazione e una vita professionale che s’intreccia con quella privata non si arrende:
«Sapevo che c'era malumore, d'altronde i numeri non sono certo brillanti. Ma abbiamo i contratti internazionali fino al 2012 e stavo lavorando all'ingresso di nuovi soci”. Nei prossimi giorni sarà nominato un curatore che dovrà traghettare la società fino a quando quelle che per ora sono solo manifestazioni di interesse saranno una nuova cordata. Arena assicura di aver già in tasca tre nomi “e qualcuno degli attuali soci di minoranza resterà perchè la strada è in salita, ma la sfida si può vincere”.
Nei suoi piani, l'imprenditore si era imposto la verifica a fine anno “quando l'Antitrust chiuderà l'istruttoria contro Trenitalia”. Il 6 ottobre dovrebbe arrivare anche la decisione del Tar sul divieto di fermate intermedie tra Torino e Milano. “Mi auguro assegnino una sorta di esercizio provvisorio e continuerò a svolgere il servizio”. Il Torino-Milano però resta in deposito tutto agosto. “L'avevamo già pensato, serve a ridurre i costi”. Continuano invece i treni per il mare e quelli internazionali. Per Arena sarà una lunga estate di fuoco con la promessa a settembre di esserci ancora.