Grazie agli ( illustri e preparati ) intervenuti per le loro risposte, siano essi possibilisti o scettici su quanto ho esposto.
Non posso che richiamare e ribadire quanto in precedenza detto, evidenziando il fatto che sono a perfetta conoscenza delle varie circostanze che caratterizzano la veridicità di quanto affermato.
In sostanza so quando quella loco e relativa scatola sono state acquistate ( Natale 1964, tra l'altro contemporaneamente ed insieme alla mia V 200 ), so dove ( località e negozio "autorizzato") e so benissimo soprattutto che i miei non erano adusi a frequentare mercatini, rivenditori "fai da te" o borse scambio, all'epoca neppure ancora esistenti - almeno credo - in particolare in località di provincia dove ci trovavamo.
Dunque, quel modello e relativa confezione - seppure "anomala"- sono usciti solo ed esclusivamente da
un negozio "autorizzato" ( ancora oggi esistente ),
che all'epoca trattava, per quanto riguarda i modelli ferroviari,
solo ed esclusivamente la marca Rivarossi.Per quanto riguarda il foglietto delle lampadine di ricambio, devo fare una precisazione.
Il medesimo si trova in quella scatola con quella loco da gran tempo e in verità non avevo mai fatto caso al fatto che potesse riguardare le luci dei semafori e non le lampadine di ricambio per la loco.
Grazie per avermelo evidenziato
e complimenti per la preparazione !
Sinceramente non so neppure se esso potesse essere lì dentro già al momento in cui la loco venne acquistata o se in qualche maniera vi finì in epoche successive, fuoriuscendo casualmente dalle scatole dei semafori che erano stati nel frattempo poi acquistati.
Tantomeno posso sapere se esso si trovasse in quella scatola "ab origine", per erroneo inscatolamento al posto della corretta indicazione del "giusto" ricambio o per fortuito "svolazzamento" all'interno della stessa, presso il "reparto confezionamenti" oppure presso lo stesso commerciante.
In ogni caso ritengo che i rilievi o le valutazioni relative al suddetto foglietto, in relazione al "thema decidendum", siano sostanzialmente irrilevanti.
Io, in sostanza, in quella scatola ho trovato quel foglietto, al momento del restauro della stessa, o per meglio dire, della asportazione della culla di spugna gialla, e lì l'ho lasciato.
Quello che trovo rilevante e che ritengo invece di dover evidenziare è il fatto che proprio quella spugna gialla, che avevo dovuto asportare, perchè ormai deteriorata e addirittura dannosa per lo stesso modello e in via di ulteriore rapido "degradamento", era sempre stata perfettamente "ritagliata" sui rigorosi contorni delle due unità del modello ( con taglio assolutamente "di fabbrica" e non casereccio ) e con la stessa perfezione calzava all'interno della scatola di cartone oggi sopravvissuta.
Non è pensabile quindi che il negoziante o altri ( chi ?) si siano arrabattati a cercare un confezionamento raccogliticcio, alternativo o di dubbia provenienza per un prodotto nuovo, da poco immesso sul mercato, presentando oltretutto, quel confezionamento, le caratteristiche che ho appena descritto.
Ma vorrei a questo punto mettere in luce altre cose, ripostando una delle precedenti foto.
Si notano infatti sulla superficie inferiore della scatola dei segni da "strappo" della stessa rispetto ad altro confezionamento di cartone che la conteneva, segni concretantisi sia in abrasioni del cartone grigio, rimasto evidentemente attaccato all'involucro più grande, sia in residui (azzurrognoli), facenti parte potenzialmente di quest'ultimo.
In più si nota al centro una sorta di macchia-ombra scura di forma tonda, corrispondente al una di quelle "coccarde" dorate ( con righette rosse, mi pare ), con su scritto " E' Rivarossi" oppure "Qualità Rivarossi" o qualcosa del genere, coccarda che mi ricordo inizialmente esistente ed il cui retro era leggermente adesivo, che col tempo è andata facilmente dispersa.
Quanto a quello che avevo precedentemente scritto quando avevo detto:
Tricx ha scritto:Tra l'altro vedendo sul Sito, nell'ambito della trattazione delle "scatole" Rivarossi, la prestigiosa confezione del TEE, mi pare proprio di intravvedere lo stesso tipo di scatola lunga di cartone nero che raccoglie le due unità all'interno del confezionamento che racchiude il tutto.
mi riferivo all'immagine tratta dal Sito - Evoluzione delle confezioni - che mi sembra abbastanza eloquente:
Sempre sul Sito - Impianti completi 1955-59 - si trova anche quest'altra, ulteriormente confermativa:
In essa si nota anche la presenza della scatola dell'elemento di binario "AT" per il segnale acustico della locomotiva, binario presente "fin dall'inizio" anche con la "mia" loco.
Dunque le mie supposizioni erano originate da tutto ciò ed erano dirette a sapere se anche qualcun altro si fosse imbattuto in situazioni o confezionamenti similari, magari per qualche altro articolo "made in Como".
Quanto agli interventi degli Amici Massimo e Talgo, rilevo:
Massimo ha scritto:...Le scatole che contenevano i modelli, all'interno di confezioni più grandi (ad esempio proprio la confezione TEE o gli start set anche serie "rr", ecc...) potevano benissimo svolgere ancora il loro compito. Specie se si trattava di inscatolare modelli provenienti dai più svariati rivoli del mercato fermodellistico.
Orbene quest'ultimo inciso ( sottolineato ), alla luce di quanto ho detto sinora, non l'ho compreso.
Quanto alle "
misure non perfettamente corrispondenti ai modelli contenuti" ritengo che logicamente la Rivarossi concepisse versioni lunghe medie e corte per adattarle ad uno svariato numero di articoli, che vi si inserivano poi perfettamente ( a seconda delle diverse dimensioni ) con l'ausilio della ben nota culla di spugna gialla coi contorni "personalizzati" dei vari singoli ( tipi di ) modelli.
Quanto a Talgo:
Talgo49 ha scritto:Il tuo modello è apparso per la prima volta nel catalogo 1964/65, pertanto dovrebbe essere nella scatola in plastica rossa con coperchio trasparente.
e successivamente:
Talgo49 ha scritto:...tuttavia rimane il fatto che la locomotiva New Haven non può essere appartenuta a quella scatola, anche perché le uniche Fairbanks Morse in confezione sono state la Santa Fe e la Southern Pacific con le relative carrozze.
Relativamente al primo inciso, dico soltanto che da un lato la loco in questione ("novità" in quel catalogo ), reca anche la dicitura
"già consegnabile", mentre d'altro lato io non avevo visto le nuove scatole di plastica col coperchio trasparente fino al 1966-1967 circa, anche se devo aggiungere che avevo sempre abitato all'epoca in località di provincia e non in qualche metropoli magari prioritariamente e più abbondantemente rifornita.
Al periodo suddetto risale tra l'altro l'acquisto della mia Dockside, di cui ho già più volte parlato altrove, la quale reca il foglio allegato datato novembre 1965 ed è appunto nella suddetta scatola di plastica rossa.
Relativamente al secondo inciso, dico soltanto che nel medesimo catalogo di cui sopra, 1964-65 debutta, questa sì come novità assoluta la "Rio Grande", in confezione singola ed altres' col relativo "Impianto completo. Entrambi gli articoli riportano la dicitura "consegna ottobre".... ed entrambi sono mostrati in semplice "disegno fotografico".
Solo col catalogo successivo 1965-66 tali articoli sono mostrati materialmente ed a partire dallo stesso catalogo compaiono - guarda a caso - le nuove confezioni di plastica rossa "con coperchio trasparente".
In sostanza è più che plausibile che ci possa essere stata una sorta di "interregno" nel passaggio del testimone alla testa dei convogli (Impianti completi) americani a trazione diesel, dalle Fairbanks-Morse alle Krauss-Maffei "Rio Grande" ( che cederanno poi il posto in seguito alle EMD E8 ), ed in tale interregno può essersi verificato benissimo una penuria di materiale indicato a catalogo, a fronte magari di una eccedenza di vecchi confezionamenti degli Impianti completi.
E magari urgevano pure le consegne, mentre forse la nuova Rio Grande non era neppure ancora prodotta in quantitativi sufficienti come richiedeva il mercato, sia in Italia ed Europa, sia in particolare Oltreoceano, e ciò specie in certi periodi quali appunto le feste di fine anno.
E poi magari in Rivarossi ci tenevano a fare uscire l'ultima nata coi nuovi confezionamenti, a differenza di una locomotiva rinnovata solo nella livrea e che pertanto poteva benissimo essere inserita in sostituzione delle "consorelle" tipicamente fino a quel momentio indicate.
Adesso mi fermo qui, ritenendo che chi ha avuto la pazienza di leggere, abbia già pensato che ...mai titolo di filetto fu più azzeccato ...!!
Un saluto a tutti.
Riccardo.
P.S.: ....minchia, il bello è che mi riprometto sempre di essere breve...!