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Nei primi anni Settanta la Revell tedesca mise in commercio una serie di 21 navi da battaglia (corazzate e portaerei): in polistirolo, in scala 1:1200 e confezionate in scatola di montaggio . Gli stampi però erano italiani, realizzati dalla Casadio, una ditta che, oltre alle navi (che vendeva già montate) produceva materiale rotabile in scala H0 (scambi e binari).
-La serie navale era definita" Mini-Ships" e i modelli erano privi della parte immersa dello scafo; modellini tagliati a linea d'acqua (in tedesco: "wasserlinien modell") in modo da poter essere utilizzati in war-game o inseriti in diorami. Inoltre (pregio e difetto della serie) erano strutturati per il montaggio ad incastro, senza la necessità di incollare i pezzi: pregio per i ragazzi che volevano montare rapidamente il modellino per poi giocarci subito, difetto per il fatto che il sistema ad incastro obbligava a sovradimensionare alcune parti con perdita di proporzioni e particolari.
-Le istruzioni erano ridotte al minimo e stampate direttamente sul fondo esterno della scatola, accompagnate da un trafiletto di sete-otto righe con la storia della nave, tradotto in quattro lingue(italiano escluso
![Confused :?](./images/smilies/icon_e_confused.gif)
Le navi della serie (tutte della Seconda Guerra Mondiale) erano di cinque nazionalità, così ripartite: 7 USA. 4 italiane, 4 germaniche, 3 giapponesi, 3 inglesi (totale: 21). Come tipologia, 17 erano corazzate e solo 4, portaerei
-Appassionato di navi e di storia della II G.M. (già avevo l'intera collezione delle navi della Eagle inglese e della Sanwa giapponese) e iniziai ad acquistare subito i modellini che cominciavano a comparire nelle vetrine dei negozi di modellismo (ma anche negli scaffali dei grandi magazzini). Mi sono sempre stupito della disuniformità di qualità dei modelli: alcuni sono ben dettagliati, proporzionati, e fedeli agli originali che riproducono; altri invece sono sproporzionati ed approssimativi. In seguito cercherò di dimostrare questa mia teoria.
-Negli anni Ottanta ritroviamo l'identica serie, proposta dall'italiana ESCI con confezioni diverse ma stessi stampi della Revell. Differiva solo la qualità ed il colore del polistirolo: grigio-ferro-scuro per le Revell e grigio-chiaro-opaco per le ESCI. La serie della ESCI era definita: "ESCI WATERLINE SNAP-TOGETHER" e le dettagliate istruzioni erano tradotte in sette lingue (finalmente anche in italiano
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La ESCI esce di scena /scusate il bisticcio
![-sorr2- Yellow_Flash_Colorz_PDT_02](./images/smilies/Yellow_Flash_Colorz_PDT_02.gif)
-Alle navi militari si aggiungono alcune passeggeri famose, come ad es. il Titanic. Poi la serie esce di produzione e scompare per alcuni anni.
-Recentemente la Revell tedesca (ancora con diverse confezioni) ha ricominciato a commercializzare alcuni dei modelli della serie originale delle navi militarie con il solito Titanic e con l'aggiunta di tre-quattro nuovi modelli di navi da crociera
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Vediamo alcuni di questi modelli montati e dipinti: iniziamo con le portaerei.
-Occorre notare come i modelli, che rappresentano navi della stessa classe, siano stati differenziati cambiando alcuni elementi caratteristici.
Questa, per l'epoca fu una bella novità, infatti venivano venduti modelli di navi diverse che, di diverso, avevano solo la scatola
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In particolare ricordo la delusione che provai acquistando la confezione della corazzata Pennsylvania (Revell 1:429): aperta la scatola trovai gli stessi pezzi della corazzata Arizona che già possedevo.
![Confused :?](./images/smilies/icon_e_confused.gif)
...................................continua
Oliviero Lidonnici