Tricx ha scritto:Qualche domanda a bruciapelo sui motori, del tipo "vecchio", cioè verticale, di inizi anni '60.
C'è qualche modo o particolarità o aspetto esteriore per distinguere un motore da 4,5 Volts, rispetto agli omologhi da 9 o 12 Volts ?
Si può ipotizzare che un motore da 4,5 V. (probabilmente meno costoso), possa avere minor numero di avvolgimenti o filo in rame più sottile e quindi meno materiale ?
Quindi l'insieme complessivo costituito da albero motore - collettore - pacco lamellare e avvolgimenti non dovrebbe pesare di meno rispetto agli omologhi di voltaggio superiore ?
Magari un confronto con l'ausilio di un bilancino di precisione potrebbe essere utile ?
Oppure invece di tutto questo "casìno", basta un "tester" ?
Al di là di tutto ciò, se si alimenta un motore da 4,5 V con un trasformatore (12 V. c.c.) di potenza medio-alta, magari "a manetta", che succede ? Brucia subito.... o ci mette un pò.... e più o meno quanto ?
Fino a "mezza velocità" può reggere ?
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
Saluti a tutti.
Tricx ha scritto:Qui però metto ancora una domanda per Oliviero. Ho letto nelle pagine precedenti che hai provveduto al "recupero funzionale" di tutte le loco di cui hai parlato. Però volevo saper più nello specifico: come è la situazione dal punto di vista meccanico - elettrico - funzionale delle loco col tipo di motore "vecchio tipo ? In sostanza, come marciano ? Si muovono, magari "gracchiando" un pò, oppure vanno proprio decisamente bene e "spedite" ? Riccardo.
Oliviero Lidonnici ha scritto:Rispondo invece a questa domanda qui dato che si riferisce all'argomento trattato
I motori verticali Lima, erano tutto sommato dei buoni motori e anche facili da revisionare. Ma erano anche abbastanza delicati.
Avevano però due problemi: l'asse troppo lungo e la mancanza di boccole (cioè l'asse del rotore girava direttamente nella plastica.
L'asse lungo poteva piegarsi nel caso la loco fosse sottoposta a forti urti e la boccola di plastica si poteva ovalizzare nel caso di uso sforzato e prolungato.
Il primo problema è irrisolvibile: al secondo si pone rimedio allargando il foro nella plastica ed inserendo una boccola di ottone. (......se ce l'hai!.....io essendo stato "slottista" ne ho tanti
)
Per fortuna i modelli che ho revisionato non presentavano problemi di questo tipo ed ho potuto rimetterli in perfetta efficienza al punto che sono sugli stessi livelli dei modelli dotati del più moderno motore G.
Nota: per i modelli con indotto a 9 oppure a 4,5 volt non ci sono problemi: basta limitare l'erogazione del trasformatore. Ovvero basta evitare che la loco vada troppo veloce. Naturalmente dipende dalla qualità del trasformatore: io continuo ad usare i vecchi RT3 Rivarossi che riescono ad erogare anche tensioni al di sotto di 1,5 volt.
Saluti da Oliviero
Tricx ha scritto:I motori verticali Lima.....................
......................
Comunque, alla fine, non posso certo dire che le prestazioni siano arrivate "quasi al livello delle loco con motore G", nonostante tutti gli sforzi fatti sinora.
..... quei motori della Lima erano sicuramente piuttosto mal rifiniti, rozzi, con difetti di fabbricazione e non "curati" soprattutto dal punto di vista qualitativo e del relativo controllo.... cosa che non contribuiva certo a migliorarne i loro intrinseci limiti progettuali e strutturali.
......... produzione "massiva" ed al contenimento dei costi.
Un saluto a tutti.
Riccardo.
Oliviero Lidonnici ha scritto:...... lucidato l'indotto ........lo ho "tornito" mediante un trapano: in questo modo mi sono assicurato una corretta equilibratura e una uniformità superficiale che con la sola lima non posso controllare.....
Tricx ha scritto:E con una produzione dai grandissimi numeri, inevitabilmente le possibilità di un adeguato controllo sui prodotti, quand'anche questo fosse strenuamente perseguito, drasticamente si riducono.
Riccardo.
Tricx ha scritto:E' solo così che si spiega che i "pacchi lamellari" del mio motore, indipendentemente dalla qualità dei materiali e dalla maggiore o minore cura progettuale, non fossero neppure adeguatamente lisci e smerigliati e presentassero imperfezioni tali da causare grandi attriti e far muovere con difficoltà il motore e la loco.
Però posso dire che i livelli prestazionali e i loro rumori di funzionamento erano similissimi, praticamente identici, muovendosi entrambe le due loco con molta difficoltà.
Riccardo.
Tricx ha scritto:.... evidenzio che il coperchio di plastica superiore su cui vi sono i buchi dei carboncini ed al cui centro spunta l'asse motore, non è assolutamente "sboccolato"
Saluti. Riccardo.
Tricx ha scritto:"degrado dei materiali"
rilevo che queste loco devono aver fatto sempre poca strada e credo che quelle che presentano parti logorate siano così non tanto per aver lavorato a lungo e sotto sforzo.... quanto più probabilmente per essersi surriscaldate a seguito di alimentazione "più energica" nel tentativo di farle camminare un pò di più.
Riccardo.
Tricx ha scritto:Oliviero Lidonnici ha scritto:...... lucidato l'indotto ........lo ho "tornito" mediante un trapano: in questo modo mi sono assicurato una corretta equilibratura e una uniformità superficiale che con la sola lima non posso controllare.....
Però non capisco: da una parte dell'asse motore c'è la vite senza fine e quindi non si può serrare nella morsa del trapano; mentre dalla parte opposta l'asse motore può essere serrato nel mandrino, ma non vedo agevole l'operazione di "tornitura" dell'indotto, per la sua posizione scomoda subito davanti al trapano stesso.
Saluti. Riccardo.
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